La scena che vi raccontiamo questa sera é veramente allucinante.
Ore 20.40 circa. Capolinea AMAT di piazza Indipendenza. Un autista, ipotizziamo dopo aver terminato il proprio servizio, prima di rientrare in rimessa ha caricato sul minibus uno scooter.
Probabilmente era arrivato a piazza Indipendenza con lo scooter e terminando il servizio (in orario o in anticipo?) l’autobus doveva rientrare in rimessa. Per evitare di chiedere passaggio a qualche collega o di farsi venire a prendere, l’autista ha ben pensato di caricare il mezzo sulla navetta così da poter essere indipendente una volta lasciato il mezzo pubblico dentro la rimessa di via Roccazzo.
Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a segnare il numero della vettura anche se per l’azienda non sarà difficile trovare l’autista che si é approfittato del mezzo pubblico e farne uso e consumo proprio al fine di trasportare il mezzo privato.
Ci lamentiamo che gli autobus sono sporchi e mal ridotti, ma il cattivo esempio giunge proprio da alcuni autisti.
Ovviamente non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio e in Amat sappiamo che lavora tanta gente brava, ma purtroppo non possiamo lasciare correre episodi di questa gravità.
ho sempre detto che in questa città ognuno fa cio’ che vuole e senza controlli . Ad esempio in viale strasburgo all’altezza di via danimarca alla fermata degli autobus è posteggiata una moto da circa 2 mesi proprio sotto la pensilina ed intralcia la salita e la discesa dei passeggeri. Nessuno dico nessuno si cura di multarla o toglierla col carro attrezzi e di la passano giornalmente tutte le forze dell’ordine . Come al solito i vigili urbani assenti !!!!!
Ciao pipopipo,
ovviamente… “nessuno” fa niente… e tu quando hai segnalato alla polizia municipale la cosa ?
come diceva Tina Pica.. “la gente”…
Comportamento deprecabile, che si presta bene ad una riflessione.
Quello del conducente è uno dei pochi lavori nel quale il luogo di monta e smonta non coincidono. Questo porta a trafile che arrivano a 90 minuti per raggiungere il luogo dove si è preso servizio una volta finito il proprio turno.
Tempo che rientra nell’ambito lavorativo ma non viene retribuito. C’è una discreta organizzazione per lasciare e prendere il personale, ma succede non di rado che il passaggio non ci sia, ed i dipendenti dopo 8h e 30 minuti di servizio restano a piedi, o ad ora di pranzo o di notte. Devono quindi avere a disposizione un parente/conoscente/chiunque che sia a disposizione per prenderli ogni volta che si verifica una cosa del genere.
In teoria l’azienda dovrebbe impegnarsi di più per garantire un servizio trasporto per il personale affidabile.
Della serie… mi do aiuto come posso.
Se una persona totalmente stupida come me fosse ai vertici di un’azienda come l’AMAT farebbe in modo che il luogo di monta e smonta dell’impiegato coincidano; come minchia è possibile che questo non sia ancora stato fatto?
Sarebbe interessante conoscere, se tu lo sai peppe, qual’è il motivo di questa procedura completamente irrazionale. E sarebbe utile sapere come funziona in altre aziende di trasporto pubblico di altre città Italiane e straniere…
Premesso che l’autista è stato individuato e sospeso 15 giorni (hai visto pipopipo che se anziché lamentarsi e basta tutti denunciamo le cose vanno meglio ?), il luogo di monta e smonta non può coincidere perché il mezzo esce la mattina dalla autorimessa e rientra la sera ma il turno di ogni autista è inferiore all’ intero orario di servizio del mezzo, funziona così per il TPL su ruote (o tram) in tutto il mondo. Prima di pontificare ciascuno di noi dovrebbe passare una settimana a capo di aziende pubbliche per capire cosa vuol dire…
L’Italia è il paese dove tutti sono allenatori della nazionale. Mi tiro fuori solo perché non seguo il calcio, altrimenti anch’io saprei qual è la formazione giusta per la nazionale.
Marcus che fai le paternali ti racconto un paio di cose. Ho inviato alcune mail al comando dei vigili per far presente che in una particolare via è uso posteggiare le auto sul marciapiede .Tale uso del marciapiede mette a repentaglio l’incolumità dei pedoni i quali ti assicuro per andare avanti devono percorrere la strada che soprattutto nelle giornate di pioggia credimi non è molto gradevole. Ebbene nessun provvedimento ne risposta dal comando dei vigili. Tutto rimasto nella norma della anormalità. Altre mail per chiedere il motivo di un segnale di divieto di sosta in una strada di grande scorrimento dove addirittura le auto posteggiano in seconda fila !!! Ebbene in segnale rimane lì non rispettato e giornalmente non succede nulla . Tutto nella norma nella normalita’.Non mi dilungo avrei un altro esempio questo solo per dirti che non mi lamento solamente , agisco nel mio piccolo ,anzi agivo, perchè come ho visto le mie segnalazioni sono cadute nel vuoto. Buona vita marcus
… sarò fortunato io o in malafede tu. Tutte le volte che chiamo la Polizia Municipale (i “vigili” risalgono ai tempi di Alberto Sordi) con tempistiche più o meno lunghe a secondo del giorno riscontro sempre l’intervento.
Abito quasi stabilmente in via Sciuti (anche se da alcuni mesi vivo 4-5 giorni la settimana in una grande città del Nord Italia… per rispondere a qualcuno che pensa che “fuori funziona tutto”) e negli ultimi 2 mesi ho chiamato per un auto sulle strisce (zona Prezzemolo e Vitale) e sono intervenuti con il carro attrezzi in 20 minuti e una seconda volta per uno scivolo disabili e sono intervenuti nel pomeriggio per una chiamata della mattina. Scusa ma ti ho chiesto se avevi chiamato tu per la moto alla fermata… hai risposto con filosofia dando conferma che la mia domanda era retorica e conoscevo già la risposta …
marcus, continuo a non capire il meccanismo del perché deve funzionare così e vorrei che qualcuno me lo spiegasse più dettagliatamente con un tono meno arraggiato del tuo però…
Ci provo. Il bus deve uscire dalla rimessa al mattino. Il conducente va lì e se lo prende. Quando finisce il turno a metà giornata il conducente si ritrova presso il nodo di capolinea e non c’è modo per tornare in rimessa. La procedura standard è quella di recarsi con la propria auto presso il capolinea e salire al mattino in rimessa con il servizio personale, perdendo 60/90 minuti.
Il pomeriggio è il contrario. Il conducente monta presso il capolinea, ma la sera deve rientrare la vettura in rimessa. La procedura standard è quella di recarsi presso il nodo di capolinea con il proprio mezzo, e la sera una volta posato il mezzo in rimessa scendere di nuovo con il servizio personale presso il nodo impiegando altri 60/90 minuti rispetto all’orario di smonta.
Funziona così in tutte le società di trasporto del globo. Non esistono altri metodi possibili. Se non lo riesci a capire spiegato così mi dispiace. Comunque di questo si tiene conto nei contratti nazionali. Il conducente è un lavoro pagato bene. Il disagio nasce quando il servizio personale non c’è, cosa che capita imho non di rado, soprattutto Sabato, Domenica e festivi e l’azienda a corto di conducenti non è in grado di sostituirli.
Chiaro ?
La mia risposta “arraggiata” ? Ti consiglio di rileggere il tenore e i termini utilizzati nella tua domanda e i termini della mia risposta.
P.S. Qui a Torino dove per adesso vivo funziona esattamente così
Grazie peppe ma cosa è il “servizio personale”?
I bus per trasportare i conducenti da e per la rimessa al mattino e la sera.
Grazie peppe.
In alternativa, nessuno ha mai pensato che AMAT, il Comune di Palermo e le società di taxi potrebbero raggiungere un accordo per tariffe taxi agevolate, o addirittura gratuite, per i conducenti AMAT che cominciano/finiscono il turno?
Questa è chiaramente fantasia. Il servizio personale è meglio dei taxi, il problema ultimo dell’AMAT resta sempre che non c’è personale. Basta una malattia e salta il bus. Questa è l’unica cosa sulla quale si deve intervenire: assunzioni.
peppe, non è fantasia ma realtà generata dalla mia esperienza di usare frequentemente i taxi in città dove mi mandano per lavoro e anche nella nuova città dove ora risiedo.
Calcola pure che AMAT non avrebbe più i Bus Servizio Personale risparmiando soldi per la manutenzione e gestione.
Ma capisco la tua reazione dato che a Palermo il taxi è ancora visto come un mezzo solo per l’élite e di conseguenza molto sottovalutato come mezzo di trasporto. I Palermitani non hanno ancora capito bene il potenziale dei taxi. Forse un giorno….
Per Palerma la Malata. I taxi non sono gratis. Ti rendi conto ?
Detto questo, mi fa sorridere una certa ingenuità. Il servizio personale non è un bus ad hoc, ma il notturno prima dell’inizio del servizio la sera e dopo la fine del servizio al mattino.
L’AMAT ha i suoi “taxi”. Si chiama servizio controllo, ed ha anche i “tassisti” che sono i manovratori della rimessa.
peppe, se dici gratis significa che hai visto il mio commento ma non lo hai letto.
Te lo spiego così: hai presente i militari che possono (o potevano) prendere gli autobus, le metropolitane, i tram e i treni di tutta Italia gratuitamente? Questo perché a loro sono (erano) state concesse tariffe gratuite. Basta(va) avere il tesserino militare.
Hai presente gli studenti e i pensionati che possono avere abbonamenti AMAT scontati? Quelle sono tariffe agevolate.
In altre parti del mondo ci sono centinaia di esempi simili ed è frequente per esempio trovare città dove gli studenti hanno tariffe gratuite per bus/tram/metro spesso in Nord Europa. Ma senza andare all’estero, hai presente i bus e la metropolitana di Catania gratis per gli studenti universitari che presentano solo il Tesserino Studentesco? Queste sono tariffe gratuite: https://catania.mobilita.org/2018/10/11/metropolitana-gratis-per-gli-studenti-universitari-le-modalita-di-accesso/
E’ triste apprendere che tu (e chissà quante migliaia di altri Palermitani) sia ferreamente convinto che il Comune di Palermo, che fra l’altro ha pure le mani dentro la torta della società dei taxi, e AMAT che è culo e camicia con il Comune di Palermo non riuscirebbero a concedere tariffe agevolate o ancora meglio gratuite agli impiegati AMAT facilitando loro un pochino della loro vita quotidiana e cancellando per sempre quest’assurdità di fargli cominciare il turno nel punto A e finirlo nel punto Z.
La moto dentro il bus sarà stato poco elegante ma se togli il grasso dalla superficie di quest’immagine e analizzi il fondo dovresti capire che la causa è il sintomo di un disagio.
Peppe… lascia perdere… a Palermo La Malata sfugge la differenza tra il TPL che è un servizio pubblico (e beneficiando di contributi pubblici contraccambia garantendo la fruizione gratuita ad alcune categorie quale ad esempio le forze dell’ordine) e Taxi, servizio privato autorizzato al trasporto pubblico che svolge una attività imprenditoriale e che quindi non si capisce a che titolo dovrebbe fare viaggiare gratis o a tariffe agevolate… tempo perso cercare di spiegarlo…
Non credo Palermo La Malata ha tutti i torti, marcus
Io so di schemi nel Regno Unito di tariffe taxi gratuite per anziani, disabili e reduci di guerra:
Sito unitario dei 33 comuni di Londra https://www.londoncouncils.gov.uk/services/taxicard/frequently-asked-questions
E qui il sito dei Governo Centrale del Regno Unito dice che gli studenti che abitano lontano da linee bus o treno, o addirittura se il percorso verso la scuola non è ritenuto sicuro, possono ottenere pass gratuiti per il trasporto verso e dalla scuola con i taxi:
https://www.gov.uk/free-school-transport
Credo esistano schemi simili anche nei paesi Scandinavi e in Francia.
Sono felice che qui si cerchi di ragionare su come superare un disservizio che l’azienda AMAT rende ai suoi dipendenti, a onor del vero non ero nemmeno a conoscenza del fatto che monta/smonta fossero in due luoghi differenti perché è abbastanza illogico solo a pensarlo. L’unica secondo me sarebbe farli coincidere, in maniera tale che il primo conducente possa tornare lì dove ha lasciato il mezzo personale e chi prende il turno successivo a seguire.
Incredulo di quanti beoti abbiano commentato la notizia in altre sedi, tacciando chi ha fatto la ripresa di essere “uno sbirro” perché “tanto non fa male a nessuno il motore sul bus vuoto”. La solita insofferenza alle regole che purtroppo, generalizzando chiaramente, ci caratterizza. La stessa identica logica che si usa quando si ha da punire il posteggiatore che offre un servizio assolutamente inutile e non richiesto.
Perdonami: l’autista prende il bus al deposito e fa le sue ore, mettiamo sei. Alla fine del suo turno, siccome il bus resta in strada è illogico riportarlo al deposito, quindi l’autista “smonta” (ovviamente non dove ha “montato”) e ne “monta” un altro che magari “smonterà” in coincidenza del ritorno del bus al deposito e quindi anche lui in luogo diverso.
Non è illogico, è la cosa più logica semmai.
Lei ha ragione, però questo sarebbe logico laddove l’azienda agevolasse il dipendente con un servizio di trasporto personale efficiente che a quanto risulta è problematico, anche per carenza d’organico. Da qui poi succede che uno si aiuta come può, per certi versi, pur non dovendo. La mia era solo una proposta per venire parzialmente incontro al dipendente, evitando che si verifichino questi episodi, fino a risoluzione delle problematiche. Lo capisco che, di contro, se ogni fine turno il mezzo dovesse recarsi in rimessa per agevolare questo passaggio, sarebbe il servizio pubblico a risentirne.
Scommetterei 800 Euro che anche gli autisti AMAT trovano questa cosa come la più logica.
Cosa pensano gli autisti dell’AMAT non mi interessa più di tanto, piuttosto mi interessa cosa mi dicono quelli che si occupano dei conti dell’AMAT visto che loro sono un’azienda di trasporti ed in ultima analisi le loro perdite devo pagarle io.
E magari ribadiamo che funziona così in tutto il mondo anche perché gli stessi dipendenti delle aziende di trasporto pubblico utilizzano il trasporto pubblico… a Palermo gli stessi dipendenti sono i primi a voler utilizzare il mezzo privato anziché utilizzare il trasporto pubblico (peraltro per loro gratis) per tornare a casa.
Che vuoi dire ?
Il trasporto pubblico è sempre in perdita, pagato con soldi pubblici. Non vedo il nesso tra il caso in questione ed il tuo intervento.
@peppe2994
Dato che l’AMAT ha già tutte le risorse per trasportare persone non vedo alcun motivo per sostenere il costo del trasporto degli autisti da parte di altre aziende. Costo aggiuntivo che si aggiunge alle altre perdite che già dovrò pagare.
Che gli autisti preferiscano il servizio taxi mi pare scontato, mica lo pagano loro.
Orazio, scommetterei 200 Euro che anche gli autisti AMAT trovano questa cosa come la più logica.
Credo la trovino comunque normale.
Ancora meglio se la mattina gli portano pure la colazione